venerdì 27 giugno 2008

Lavoro: nuovi contratti o nuove ore?

Di lavoro, e delle sue varie declinazioni, ci stiamo occupando da più di un mese. Il tema degli straordinari torna utile in riferimento alla decisione dell’Unione Europea di portare a 48 le ore lavorate a settimana. Naturalmente non si tratta di un’opzione obbligatoria: chi lo vorrà potrà scegliere di svolgere straordinari fino ad arrivare al succitato monte ore; per gli altri sarà possibile invece l’opzione"out".
La nuova normativa, deliberata qualche giorno fa, si applica a coloro che posseggono un contratto che si estende oltre le 10 settimane. I ministri europei si sono trovati d’accordo anche sulla normativa per le agenzie di lavoro temporaneo stabilendo, tra l’altro, parità di trattamento per lavoratori temporanei e quelli a tempo indeterminato per quanto riguarda la retribuzione, il congedo e la maternità.
E’ questo uno dei passi in avanti auspicati dagli esperti di settore. Uno dei punti deboli della disciplina del lavoro – soprattutto nel
nostro Paese – è la proliferazione dei contratti, una vera e propria piaga che rende lento e farraginoso il processo di innovazione. In questo senso, il segnale proveniente dal legislatore europeo è rassicurante. In Italia tuttavia esistono ancora troppe differenze tra lavoratori stabili e precari: questi ultimi infatti risultano spesso privi di ogni tutela. Cercare un’omogeneità nella contrattualistica è un obiettivo primario, che sbloccherebbe almeno alcuni degli impasse in cui si trova l’Italia.
Al momento del voto della nuova direttiva, cinque Paesi - Spagna, Belgio, Grecia, Ungheria, Grecia e Cipro - si sono astenuti, confidando in modifiche da parte del Parlamento europeo. Soddisfatta invece la Commissione europea: "Abbiamo creato maggiore sicurezza e migliori condizioni per i lavoratori, pur mantenendo la flessibilità di cui l’industria ha bisogno", ha detto il commissario Ue agli Affari sociali Vladimir Spidla.
I contratti saranno al centro del "terzo round" di incontri previsto, tra gli altri, tra sindacati e Confindustria. "Un’occasione fondamentale", secondo la presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia. "Finora abbiamo avuto due incontri con i sindacati, al momento il clima è positivo anche se non siamo entrati nel merito” - ha detto la Marcegaglia - .
La presidente degli industriali ha ribadito la centralità che per Confindustria ha l’accordo sull’aumento della produttività e, solo come conseguenza, quello dei salari. La difficile trattativa con il sindacato è finalizzata a rivedere il ruolo del contratto nazionale dando maggiore spazio a quello di secondo livello (cioè contratti nazionali di categoria)
(Gianni Zecca - Ufficio Stampa Mind Consulting)

Nessun commento: