sabato 26 maggio 2012

VACANZE 2012: MENO EUROPEI IN VIAGGIO. MA I FRANCESI FANNO ECCEZIONE

Per gli europei, la vacanza estiva continua a rimanere un’esigenza quasi imprescindibile. Ma quest’anno le difficili condizioni economiche convinceranno più persone del solito a rimanere a casa. Lo rivela il dodicesimo barometro delle vacanze, elaborato da Ipsos ed Europ Assistance, intervistando telefonicamente un campione di 3.500 cittadini del Vecchio continente. Rispetto al 66% del 2011, infatti, quest’anno solo il 58% degli europei avrebbe intenzione di partire nel periodo compreso tra giugno e settembre. Una contrazione che investe tutto il Vecchio continente, ma che si accentua, prevedibilmente, nei paesi maggiormente colpiti dalla crisi. In particolare, la quota di italiani in partenza sarebbe di 15 punti percentuali più bassa rispetto al 2011, scendendo dal 78% dell’anno scorso all’attuale 63%. Seguono a ruota gli spagnoli, molti dei quali, parimenti colpiti dalla grave congiuntura economica, dichiarano di avere meno voglia o possibilità di partire per le vacanze (-14%: dal 65% al 51%). Terzi, in questa sorta di classifica dei turisti più scoraggiati, gli inglesi, che scontano una crisi di fiducia nell’attuale contesto economico e mostrano quindi una conseguente prudenza nell’affrontare le spese per i viaggi (-10%: dal 61% al 51%). In leggera controtendenza, invece, unici in Europa, i francesi: il 70% dei transalpini dichiara infatti di voler partire per le ferie estive; il 2% in più rispetto all’anno scorso. (Newsletter Job in Tourism‏)

CONTINUA A CRESCERE IL TURISMO INTERNAZIONALE NELL'AREA ASIA-PACIFICO

«Persino in questi momenti difficili per l'economia globale, l'area Asia-Pacifico continua a registrare ottimi risultati in termini di flussi turistici internazionali». È il ceo della Pacific Asia Travel Association (Pata), Martin Craigs, a commentare con soddisfazione i dati dei primi due mesi dell'anno. Elaborati proprio dalla Pata i numeri in effetti dicono che la vasta area geografica, comprendente numerosi paesi asiatici, nonché l'intero Nord America e l'Oceania, ha visto i propri arrivi internazionali aumentare del 7% rispetto al medesimo periodo del 2011. A trainare la crescita, le subregioni dell'Asia meridionale e sudorientale, ma anche il Nord America e l'Asia nordorientale che, dopo le difficoltà dell'anno scorso, hanno mostrato una ripresa incoraggiante. «Queste percentuali», riprende Craigs, «significano che, già nel primo bimestre del 2012, la nostra regione ha registrato oltre 3 milioni di arrivi internazionali in più. Un trend che ci pone perfettamente in linea con l'obiettivo da noi pronosticato: raggiungere i 450 milioni di presenze internazionali entro la fine di quest'anno».(Newsletter Job in Tourism‏)