sabato 31 maggio 2008

VACANZE ESTIVE AL RISPARMIO PER I CITTADINI USA

Gli americani non intendono rinunciare alle vacanze estive, ma a causa delle difficili prospettive economiche, dell’aumento costante del prezzo del carburante e del declino del valore del dollaro, un terzo degli statunitensi ha dovuto effettivamente cambiare le modalità di viaggio per risparmiare sui costi». A dichiararlo è Jim Kovarik, amministratore delegato dell’agenzia di viaggio on-line Aol Travel, a commento di un sondaggio condotto proprio da Aol in collaborazione con la società di ricerche di mercato Zogby international. Il 57% degli intervistati avrebbe dichiarato, in particolare, di avere meno soldi da spendere per le vacanze estive quest’anno di quanti ne avesse nel 2007. Per riuscire a risparmiare, il 33% degli americani penserebbe, perciò, di soggiornare presso amici o familiari, mentre il 37% intenderebbe spostarsi in macchina invece che in aereo. Il 20% delle persone contattate, infine! , quest’estate avrebbe intenzione di affittare una casa per le vacanze invece di soggiornare in albergo.
(Newsletter Job in Tourism)

venerdì 23 maggio 2008

RIEMPIRE LE CAMERE A TUTTI I COSTI PUÒ ESSERE CONTROPRODUCENTE

Gli alberghi guadagnano di più quando resistono alla tentazione di praticare sconti per riempire le stanze. È questa la tesi contro corrente di uno dei due studi vincitori dell’Industry relevance award 2008 organizzato dal Cornell’s center for hospitality research. L’indagine, significativamente intitolata “Why discounting still doesn’t work: a hotel pricing update” (Perché gli sconti non funzionano ancora: un aggiornamento sulla determinazione dei prezzi), è stata realizzata da due donne: Linda Canina, professore associato di finanza alla Cornell university school of hotel administration, e Cathy Enz, titolare della cattedra di management innovativo nello stesso istituto. La ricerca delle due docenti, in particolare, ha rivelato come, nel campione preso da loro in esame, gli alberghi che hanno mantenuto i pr! ezzi a livello standard, hanno fatto registrare un tasso di occupazione minore, ma ricavi medi per camera disponibile (revpar) maggiori rispetto ai loro concorrenti diretti, indipendentemente dall’ubicazione o dal segmento di mercato di appartenenza. Gli altri vincitori del premio Cornell, Bruce Tracey e Timothy Hinkin, hanno, invece, presentato uno studio inerente al costo del turnover del personale intitolato “The cost of employee turnover: when the devil is in the details” (Il costo del turnover del personale: quando la colpa è dei dettagli).
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lunedì 19 maggio 2008

PER TUTTE LE SOCIE A.I.H.

Carissime colleghe, nella riunione svoltasi il 7 maggio 2008
la nostra presidente sig.ra Zambuco ci ha incaricato di portare il
nostro contributo in merito alla scelta del luogo dove poter
svolgere la cena per salutarci e augurarci buone ferie per la sessione
estiva 2008, ovviamente l'incarico è esteso non solo alle socie del lazio ma anche
alle socie della Campania della Lombardia etc...
Per facilitare la scelta del luogo sarebbe opportuno
portare nella prossima riunione datata per il 04 giugno 2008 allo Sheraton Roma un listino prezzi con le varie scelte dei menù.
A voi la scelta!
saluti Francesca

domenica 18 maggio 2008

IL LUSSO ESCLUSIVO DELLA ROCCO FORTE SUITE EXPERIENCE

Un pianoforte, uno chef privato o un maggiordomo che soddisfi ogni più piccolo desiderio e una sauna all’avanguardia nella privacy totale della propria suite. Sono questi i servizi esclusivi, a seconda dell’hotel, a disposizione degli ospiti che sceglieranno di usufruire del nuovo programma Rocco Forte suite experience della Rocco Forte collection. Prosegue, infatti, la corsa al servizio più personalizzato possibile per l’hôtellerie del segmento lusso. Tra gli altri benefit della Rocco Forte suite experience, anche un servizio per preparare e disfare le valigie agli ospiti, che prevede la presenza di un addetto dello staff per piegare, stirare (se necessario) e appendere ciascun indumento del cliente, nonché per preparargli la valigia al momento della partenza. Da segnalare pure il cellular! e di ultima generazione per uso locale, pre-programmato con i numeri più utili della zona e in linea diretta con reception e concierge. Il costo di una notte “suite experience”? Può arrivare fino a 12.162 euro.
(Newsletter Job in Tourism)

giovedì 15 maggio 2008

Hotel Emotion sbarca ( sbarcava) nella Capitale

Grazie all’accordo tra Fiera Roma e Fiera Milano l’hotellerie allarga i confiniMilano, 20 ottobre 2007 ─ Si rafforza la collaborazione in campo fieristico tra Roma e Milano. Fiera Roma e Fiera Milano-EXPOCTS hanno unito le forze per l’organizzazione nella Capitale, a partire dall’autunno 2008, di un’edizione romana di Hotel Emotion, che si alternerà negli anni pari a quella milanese. Un progetto congiunto con l’obiettivo di rilanciare il sistema fieristico italiano sui mercati internazionali, con eventi di grande attrazione.“Un appuntamento questo che completa ulteriormente l’offerta di manifestazioni fieristiche presenti nel calendario di Fiera Roma, arricchendolo con una fiera di BtoB di grande appeal” dichiara Marco Sogaro – Amministratore Delegato di Fiera Roma.
( UFFICIO STAMPA fiera di roma/ milano)
purtroppo le cose sono cambiate l' hotel emotion è datata per il 24/27 ottobre 2009 a milano. Salone Internazionale dell'Ospitalità Professionale.

sabato 10 maggio 2008

TRIMESTRE NERO PER GLI ALBERGHI DI CATENA ITALIANI

Ancora una volta i dati dell’Osservatorio flash dell’Associazione italiana catene alberghiere (Aica) non paiono portare buone notizie al comparto. In particolare, l’ulteriore flessione del tasso di occupazione media delle camere durante il mese di marzo 2008, sceso del 7,5% rispetto al dato dell’anno precedente, porta a chiudere il primo trimestre con un forte decremento dell’occupazione, che si ferma al 53,8% contro il 56,1% del 2007. Tale risultato è ancora più preoccupante se si considera che le festività pasquali quest’anno sono cadute nel mese di marzo e non in aprile, come è avvenuto nel 2007. I risultati del trimestre, peggiori di quanto prevedessero le già negative stime Aica di inizio anno, sono state, in particolare, causati dalle pessime performance delle due principali città d’arte italiane (Venezia -11,1%; Roma -10,4%) e del segmento business in generale (-3,8%). Le sole note positive sono venute da T! orino (+17,3%), che sta tornando ai normali livelli di occupazione ante-Olimpiadi nonostante il formidabile incremento della propria offerta ricettiva, da Firenze (+1,3%) e dalle città d’arte minori (+0,9%). Condizionati dai dati non certo positivi dell’occupazione, sono stati, inoltre, fortemente negativi anche i risultati relativi al revpar medio fatto registrare dagli alberghi di catena italiani, che hanno chiuso il trimestre a quota 64,88 euro: un dato che rappresenta un calo del 3,4% rispetto allo stesso periodo del 2007. Revpar nettamente sotto la media nazionale hanno caratterizzato, nel dettaglio, gli hotel di Bologna, Roma e Venezia. In controtendenza, invece, le strutture torinesi, milanesi e fiorentine. Scorporando i risultati per segmenti, infine, a risultare fortemente penalizzato nel primo trimestre 2008 è stato il comparto del lusso, fermo oltre quattro punti percentuali sotto il dato 2007.
(Newsletter Job in Tourism)

giovedì 8 maggio 2008

punti cardine: riunione del 07/05/2008

E' doveroso fare un ringraziamento particolare a tutte le colleghe che nonostante il traffico cittadino e i numerosi impegni lavorativi e non, erano presenti alla riunione.La riunione si è aperta con la presentazione del sig. Succi proprietario della ditta di pulizia "La Nuova 3 Sercice s.r.l" che offre in ambito alberghiero diversi servizi: smaltimento rifiuti; lavaggio moquette; lavaggio parati; pulizie ordinarie e straordinarie; recupero cantieri e trattamenti cotto e idrosabbiature per marmo.tutti i macchinari e i prodotti sono in conformita' con il decreto l.vo 626/97.
Per ultimo ma non per questo meno importante abbiamo avuto la piacevole presenza del prof. Alberto Camandona, docente alla LUISS Business School per il corso Management delle imprese turistiche come responsabile relazioni esterne ADA, che ha introdotto e coordinato insieme alla sig.ra Zambuco (presidente A.I.H.) e alla sig.ra Rosati (vice presidente A.I.H.) il dibattito sulla formazione e sul cambiamento ormai noto della figura della governante d'albergo,usando come chiave di lettura per la nuova generazione che si sta affacciando nel mondo alberghiero: la VOCAZIONE.
Una vocazione interiore dice il prof. Camandona sposata con della formazione specifica e in sinergia con 5 capacita' da esprimere sul campo:
a) Presentazione (intesa come immagine personale)
b) Comunicazione ( saper parlare, saper ascoltare)
c) Tempo (il valore del tempo sta nel sapersi organizzare)
d) Problem solving ( saper risolvere i problemi che si presentano giornalmente)
e) Team work ( saper lavorare in gruppo)
La prossima riunione è stata datata per il 04 giugno 2008 Sheraton Roma.
saluti e buon lavoro.

martedì 6 maggio 2008

La comunicazione


Perché la comunicazione migliora il lavoro di Annarosa Pacini
Quando si parla di comunicazione, non si può non parlare di lavoro: la comunicazione finalizzata al raggiungimento degli obiettivi professionali è uno dei settori applicativi di maggior interesse. Pur tuttavia, si possono ottenere i migliori risultati, anche sul lavoro, soltanto quando si adottano comportamenti comunicativi che vanno oltre le tecniche, e che affondano le loro radici nell'identità comunicativa del soggetto.
Il saccente, l'invadente, l'invidioso, il rompiscatole, lo spione, lo sfaticato, l'indifferente, il distaccato, l'isolato, il presuntuoso, l'incompetente: potremmo andare avanti così molto a lungo. A chi non è accaduto, almeno una volta nella vita, di lavorare con una persona che avrebbe potuto "etichettare" con una di queste definizioni? Considerando quante ore si trascorrono al lavoro, ben si comprende perché l'ambiente lavorativo sia fondamentale per l'equilibrio psicofisico globale. Lavorare otto ore, se non più, al giorno, in un ambiente in cui i rapporti interpersonali sono vissuti, o percepiti, come stressanti, a lungo andare logora, e può influire negativamente su molti altri aspetti della vita. Ma andiamo per ordine. In ogni lavoro, o professione, ci troviamo quotidianamente a trattare con molti interlocutori: dal collega al capo, dal cliente al pubblico, dal fornitore al corriere. Di persona, per telefono, per posta elettronica. La comunicazione è quindi un elemento centrale dell'attività lavorativa. È lo strumento che ci consente di manifestarci e farci conoscere, come di agire ed influire sull'ambiente. Di relazionarci con gli altri. Di far conoscere chi siamo, come siamo, le nostre esigenze. Di valorizzare le nostre potenzialità, e crescere professionalmente. Questo, nel mondo ideale. Nel mondo reale accade, invece, che si creino conflitti, incomprensioni, che, a lungo andare, influenzano il nostro modo di percepire il lavoro, la nostra soddisfazione, ed anche i nostri risultati. Non approfondiamo, in questa sede, la parte teorica, sulla quale ci soffermeremo durante il corso. Ci limitiamo ad evidenziare una regola base: ogni luogo ha le sue regole, regole che influenzano anche la comunicazione. Conoscerle, è il primo passo. Chi comunica a chi, che cosa, come, perché, da dove possono arrivare i disturbi, come comprenderli, come prevenirli, come evitarli. La pratica, invece, parte da un unico assunto fondamentale. Per chiarirlo meglio, facciamo un esempio. Un vostro superiore vi ha chiesto di svolgere un lavoro in un modo che voi non ritenete idoneo. Un vostro collega ha criticato il vostro lavoro, e voi sapete che la sua critica è ingiustificata. Un vostro cliente vi tratta in modo poco garbato, giudicandovi sulla base del comportamento di chi vi ha preceduto, e voi sapete che non ne ha motivo. Cosa fate? Alla fine, è il superiore che comanda. Il vostro collega è fatto così. Il cliente è poco garbato, ma voi dovete pur vendere, per "farvi" lo stipendio. Questi atteggiamenti, se adottati in modo sereno, sono assolutamente leciti. Per sapere se li avete adottati serenamente, dovete fare un sincero esame di coscienza. Riuscite a pensare a quel comportamento del vostro superiore senza irritarvi? Riuscite a non parlarne a nessuno, per scaricare la tensione? Le critiche del vostro collega "scivolano" su di voi, non influenzano il vostro umore, il vostro lavoro, i rapporti con gli altri colleghi? Riuscite a provare simpatia ed umana comprensione anche per il cliente incivile, tanto, quello che conta è la vendita? Se, indipendentemente dai fatti - e questi sono soltanto degli esempi - riuscite a mantenere uno stato interiore di armonia e soddisfazione, continuate così. Se invece questi avvenimenti "lasciano il segno", allora vuol dire che c'è qualcosa da cambiare. Se voi diceste quello che pensate, la situazione peggiorerebbe? O meglio, se voi sapeste come comunicare il vostro pensiero, in modo sempre accettabile per il vostro interlocutore, la situazione peggiorerebbe? No. Potrebbe soltanto migliorare. Di certo, voi stareste meglio. Infatti, spesso, è il modo in cui si comunica a viziare il messaggio, non il messaggio in sé. Torniamo al nostro ipotetico capo. Vi ha chiesto di svolgere un lavoro in un modo che voi non ritenete idoneo. Far finta di niente, non paga. Perché non vale i disturbi psicosomatici che può creare. Allo stesso modo, bisogna sapere come esprimere il nostro pensiero, in modo assertivo. Ed è qua che entra in gioco l'identità comunicativa. Se le regole della comunicazione sono valide per tutti, in ogni luogo, il modo di utilizzarle cambia da persona a persona. Per questo, test come quello grafologico e del disegno sono importanti. Perché le tecniche e le strategie di comunicazione devono calzare a pennello a ciascuno di noi. Un riflessivo non potrà comunicare come un istintivo. Un ottimista non potrà comunicare come un pessimista. La base è una, ma la chiave comunicativa, per ognuno di noi, è diversa. La buona comunicazione è frutto di esercizio, conoscenza di sé, e pazienza. Vi renderete conto quando inizierete ad essere dei veri "buoni comunicatori", perché in tutte le situazioni le cose sembreranno andare meglio: con il collega di ufficio, con il cliente, finanche in fila alla cassa del supermercato. L'assunto è questo: la consapevolezza della propria identità comunicativa porta alla conoscenza delle strategie migliori per ciascuno di noi. Non esiste una regola valida per tutti. Nel momento in cui sapete di aver detto ciò che volevate dire, e aver trasmesso quello che volevate trasmettere, la situazione cambia. Perché cambia, prima di tutto, il modo in cui voi vi ponente nella situazione. Nel tempo, questo dà i suoi frutti. Il capo arriverà a conoscervi. Forse comincerà a dare più ascolto al vostro punto di vista. Il collega eviterà di criticarvi, oppure, vi criticherà, ma saprà di dover accettare la vostra risposta. Al cliente non verrà mai in mente di trattarvi diversamente da come vorreste essere trattati. Ma, soprattutto, voi starete meglio. L'obiettivo immediato, infatti, non è quello di modificare il risultato, ma quello di modificare la situazione interiore. Da lì parte l'equilibrio, l'energia, la possibilità di ottenere davvero il meglio da sé. Il raggiungimento dei risultati ne è una diretta conseguenza. Teoria? No, pratica.

sabato 3 maggio 2008

I WESTIN PROPONGONO IL FITNESS PER LA MENTE

Anche nel comparto wellness si moltiplicano offerte, pacchetti e proposte sempre più originali e attente alle più svariate esigenze dei viaggiatori. È così che dopo il fitness per il corpo i Westin hotels & resorts ora propongono anche quello per la mente. La catena ha, infatti, recentemente lanciato un nuovo programma inteso ad associare l’esercizio mentale a quello fisico, aprendo contemporaneamente un sito web dedicato al Brainbody fitness (fitness del corpo e della mente): www.westin.com/brainbody. La proposta consiste, in particolare, in una serie di esercizi originali, disponibili in ogni albergo Westin in Nord America, tesi ad affinare il pensiero e a calmare menti e corpo dei viaggiatori per migliorarne la salute. Gli ospiti, così, potran! no fare la doccia e al contempo allenare il cervello con rompicapo stampati su adesivi, oppure eseguire esercizi mentali in piscina con cuscinetti puzzle e prove di brain stretching. Il progetto nasce dall’unione delle competenze di due specialisti. Per la parte fisica, David Kirsch: allenatore di personaggi famosi e autore di bestseller; per quella mentale, Gary Small: professore di psichiatria e di scienze del comportamento alla Ucla nonché uno dei più importanti scienziati al mondo nel campo della memoria e della longevità.
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