sabato 29 maggio 2010

LE DIECI COSE PEGGIORI CHE SI POSSONO TROVARE IN UN HOTEL


secondo il giornalista di viaggi del quotidiano australiano Sidney Morning Herald, Craig Platt, che ha recentemente pubblicato un'insolita classifica, dedicata, appunto, alle dieci cose più fastidiose che si possono trovare negli alberghi. Sul gradino più alto del podio è così salita un'abitudine particolarmente diffusa negli hotel australiani, che tendono a limitare fortemente il periodo riservato alle colazioni. Al secondo posto, invece, i piccoli problemi dei bagni, che spesso sono disegnati in modo da non permettere agli ospiti di appoggiare i propri oggetti da toilette altrove che per terra o presentano manchevolezze assai spiacevoli, come, per esempio, il tubo di scarico del piatto doccia intasato. Al terzo posto, poi, una specialità nordamericana: quella delle fee nascoste. Si tratta di tariffe destinate a coprire determinati extra, che tuttavia non hanno nulla di facoltativo. «Recentemente», scrive lo stesso Platt, «sono stato in un albergo di Miami beach, che mi ha presentato un conto extra per la cassaforte in camera. Ma essendo quest'ultima inserita nei muri della stanza stessa, io non ho avuto alcuna possibilità di declinare il servizio».
La top 10 delle cose più fastidiose che si possono trovare in hotel

1. Il servizio colazione limitato a pochi minuti, in orario assai mattutino

2. I piccoli inconvenienti del bagno

3. Le fee nascoste

4. Il personale che non rispetta il cartello «Non disturbare»

5. Internet a pagamento negli alberghi di lusso (quando, magari, il vicino budget hotel è completamente cablato wireless)

6. I tempi eccessivamente ristretti di check-in e check-out

7. Le lentezze nel servizio che, a volte, si riscontrano negli hotel molto grossi

8. I muri sottili e i corridoi rumorosi

9. Gli hotel che non fanno assolutamente nulla dopo aver ricevuto una lamentela

10. Il numero eccessivo di cuscini su certi letti di hotel.

(Newsletter Job in Tourism‏)

venerdì 28 maggio 2010

A.I.H. CENA SOCIALE 2010

Carissime socie l'8 giugno 2010 presso l'hotel Trilussa palace di Roma intorno alle 20:00 si svolgerà la cena sociale dell'associazione housekeeper italiana. Fate sapere l'adesione al presidente o vice presidente dell' A.I.H. quanto prima. buon lavoro a tutte voi.

giovedì 27 maggio 2010

La tassa di soggiorno a Roma come a Parigi e New York

Sarà un contributo per i servizi cittadini, la tassa di soggiorno che sarà pagata dai turisti negli alberghi. Il provvedimento, previsto dalla manovra finanziaria varata dal Governo, rientrerà nell’ambito delle misure necessarie al Comune di Roma per recuperare i 200 milioni necessari a far fronte al piano di rientro dal debito pregresso: 9,6 miliardi di euro da ripianare da qui al 2046. La tassa di soggiorno sarà riscossa direttamente dagli albergatori, sul modello di ciò che già avviene in tante metropoli del mondo, da Parigi a New York. commenta il sindaco Gianni Alemanno – Bisogna fare in modo che tutte le persone che non abitano a Roma, ma che usufruiscono dei servizi della città, debbano, in qualche modo contribuire alla vita stessa della Capitale». La tassa di soggiorno, peraltro, «sarà progressiva, massimo 10 euro per chi ne spende 300 a notte per un albergo extralusso», sostiene il sindaco. Quindi sarà previsto un contributo proporzionalmente più basso, man mano che si scende di categoria. La tassa, spiega Alemanno, «sarà introdotta a partire dal 2011 e verrà poi rivista con l’introduzione del federalismo fiscale».
Fabio Rossi Il Messaggero

domenica 23 maggio 2010

BENE IL NORD OVEST, IL CENTRO E LE METE CULTURALI. MALINO IL RESTO

Cresce l’occupazione camere nel Nord Ovest d'Italia (+3,3%) e nel Centro (+1,7%), ma si riscontra un calo sensibile nel Nord Est (-10,6%) e nel Sud (-2,7%). È questa la sintesi dei dati stilati a consuntivo del primo trimestre 2010 da Unioncamere-Isnart. Nel complesso, l’industria dell’ospitalità italiana ha chiuso i primi tre mesi dell’anno con un lieve calo rispetto allo stesso periodo del 2009 (-1,9%), ma a colpire è soprattutto l’estrema disomogeneità delle performance ricettive, se analizzate su base geografica. In generale, poi, sono andate meglio le strutture extralberghiere (-0,6%) rispetto a quelle alberghiere (-2,6%). Disaggregando, inoltre, i dati per tipologia di destinazione si riscontra, ancora una volta, una certa disomogeneità di prestazioni: bene le città d’arte (+7,5%); malino, invece, le località costiere (-6,8%), che hanno però soprattutto sofferto di un clima non certo favorevole (ben 24 i giorni di pioggia in media da gennaio a marzo). La montagna, poi, seppur con risultati diversi per area, non è riuscita a mantenere le eccezionali performance registrate lo scorso anno (-7,6%). Per chiudere, infine, una sguardo sulle previsioni del secondo trimestre, che sono al momento positive. Aumentano, rispetto al 2009, soprattutto le prenotazioni del comparto alberghiero, degli agriturismi e delle case per ferie. Cresce, in particolare, il numero di camere prenotate nel Centro Italia, mentre diminuisce nel Nord Est e tende ad allinearsi alle performance 2009 nel Nord Ovest e nel Sud. Ancora una volta, a fornire i segnali migliori, le mete culturali.(Newsletter Job in Tourism‏)

sabato 15 maggio 2010

IN RIPRESA GLI HOTEL EUROPEI, MA DA NOI SI STENTA A RIALZARE LE TARIFFE

Dopo una lunga serie di dati completamente negativi, il trend dell’industria dell’ospitalità europea sta cambiando. Lo rivela una recente analisi della società di consulenza Mkg hospitality, che spiega come la ripresa sia stata resa possibile da una generale evoluzione positiva dei tassi di occupazione, cominciata già a dicembre dello scorso anno. Per la verità, tale nuovo scenario non è ancora valido per l’intero Vecchio continente e riguarda soprattutto la Germania, la Francia e il Regno Unito, mentre in Italia, nonostante l’occupazione media delle camere stia aumentando da quattro mesi consecutivi, il ricavo per stanza disponibile (revpar) continua a far segnare dati in negativo. Nella penisola, gli albergatori sembrerebbero, infatti, ancora restii a rialzare le tariffe, per timore di fermare la crescita dell’occupazione. (Newsletter Job in Tourism‏)

sabato 8 maggio 2010

A NAPOLI LA SECONDA TAPPA DEL ROADSHOW SUL COST-SAVING

Esiste un approccio al risparmio che possa essere considerato strategico? È questa la domanda principale a cui intende rispondere il roadhsow per professionisti dell’ospitalità «Pensando al cost-saving in chiave strategica». Nato da una partnership tra Job in Tourism e il progetto HotelVolver, che riunisce una serie di imprese specializzate in varie tipologie di servizi in outsourcing per l’industria ricettiva, l’evento, patrocinato dal ministero del turismo, vuole insomma dare risposte concrete a tutte quelle esigenze di razionalizzazione dei costi, che la recente difficile congiuntura economica ha portato prepotentemente alla ribalta. Il secondo appuntamento, in particolare, si svolgerà il prossimo 19 di maggio, presso l’hotel Ramada di Napoli. Protagonisti dell’evento, come nell’occasione della prima tappa a Roma, gli stessi partecipanti al convegno, che è rivolto ad albergatori, direttori generali, direttori operativi, marketing manager ed esponenti di associazioni di categoria. Il roadshow vuole, infatti, essere soprattutto un momento di confronto, durante il quale si potrà discutere e approfondire, con il racconto di esperienze e best-practice, i temi del cost-saving. Il dibattito, in particolare, sarà anche oggetto di un ampio reportage, che sarà successivamente pubblicato proprio da Job in Tourism. (Newsletter Job in Tourism‏)