mercoledì 13 ottobre 2010

PROSSIMA RIUNIONE

Carissime colleghe,la prossima riunione si terra'il 20 OTTOBRE 2010 presso l'hotel SHERATON ROMA EUR, alle 17:30.Buon lavoro!

GLI EXTRA MENO TOLLERATI DAGLI ITALIANI

Connessione wi-fi, bottigliette d’acqua e parcheggi. Sono questi i costi extra che gli italiani proprio non gradiscono negli hotel. Almeno secondo quanto ha rivelato una recente ricerca condotta dal portale di prenotazioni alberghiere Hotels.com tra gli utenti della penisola. Non solo: il 71% degli italiani giudica esorbitanti i prezzi del minibar, tanto che il 68% di loro non si fa scrupoli a comprare snack e bibite fuori dall’hotel. Ma che cosa gradirebbero davvero trovare i nostri connazionali al loro arrivo in camera? Quasi i tre quarti degli intervistati vorrebbero che ci fossero libri e riviste. E anche i minibar, se solo contenessero qualcosa di veramente gradito, come frutta fresca, snack salutari (apprezzati dal 37% degli interpellati) o drink ipocalorici (21%), invece delle solite patatine fritte e noccioline. Anche perché, alcuni utenti hanno segnalato di aver trovato, negli stessi minibar, delle vere e proprie bizzarrie, come confezioni di aringhe, mojiti fresci, caviale, fette di torta e persino dei preservativi.
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CON CHI HA PARLATO LA MINISTRA BRAMBILLA?


Approvato ieri, dal consiglio dei ministri, il nuovo codice del turismo, che intende rispondere a un’esigenza di semplificazione e riordino della legislazione in materia. La ministra del turismo, Michela Vittoria Brambilla, si è dichiarata particolarmente soddisfatta del lavoro svolto, che avrebbe coinvolto, a sua detta, anche le associazioni di categoria. Ma l’immediata reazione del presidente di Confindustria Assotravel, Andrea Giannetti, parrebbe raccontare un’altra storia: «Sosterremo con forza le ragioni delle nostre imprese contro questo decreto che, se attuato così com'è, porrà dei seri problemi alla nostra attività e favorirà la concorrenza sleale». Allo stesso tempo Federviaggio-Confturismo (aderente a Confcommercio) ha subito smentito ogni forma di coinvolgimento nella predisposizione del decreto legislativo. Di atteggiamento inammissibile, infine, parla anche la presidente di Fiavet nazionale, Cinzia Renzi, che non intende «più accettare che sulla pelle delle nostre imprese siano prese decisioni di questa portata senza interpellarci». Per ora Federalberghi, Aica e Confindustria Alberghi tacciono, ma significativo appare il coro di critiche sull’immobilismo del governo pervenuto da queste ultime due associazioni in occasione della presentazione, di mercoledì scorso, del settimo Focus Aica. Con chi ha parlato, quindi, la ministra Brambilla?
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sabato 2 ottobre 2010

CROWNE PLAZA: ERBA FRESCA PER STIMOLARE LA CREATIVITÀ


Nuove sale meeting, arricchite di tappeti in vera erba, per stimolare il pensiero creativo tra gli uomini d’affari. È la nuova originale iniziativa introdotta in alcuni Crowne Plaza irlandesi e britannici. «Le riunioni dovrebbero essere produttive e piacevoli, ma tutti noi sappiamo bene per esperienza che molti meeting sono tutt’altro che entusiasmanti», spiega la country marketing manager Italia, Spagna e Portogallo del gruppo InterContinental (Ihg), Rosanna Badalamenti. «Questa nuova idea va peraltro ad aggiungersi a un’altra iniziativa originale targata Crowne Plaza, per agevolare al massimo i viaggi d’affari dei nostri clienti: il programma SleepAdvantage che, lanciato nei primi mesi del 2010, prevede la presenza in albergo di una quiet zone, di essenze aromaterapiche e di speciali podcast per favorire il sonno degli ospiti, al fine di predisporli al meglio alle loro giornate produttive». Il programma erba verde, in particolare, prende spunto da una recente ricerca Ihg, secondo cui il 40% dei professionisti perderebbe la concentrazione nei primi 20 minuti di una riunione, spesso proprio a causa dell’ambiente circostante. «Lo studio ha anche dimostrato come, passati i 25 anni, la nostra creatività può diminuire del 98%», racconta Angela Whitlock, autrice del libro Walk on the grass (Camminare sull’erba). «E la nuova iniziativa intende proprio spezzare le regole che ci imponiamo e che ci impediscono di raggiungere il nostro massimo potenziale. Si dice, infatti, che la vista e la sensazione dell’erba fresca ci riporti indietro con la memoria alla nostra infanzia, liberandoci così dalle barriere sociali che limitano la creatività».
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EVENTI COME LE OLIMPIADI FANNO VERAMENTE BENE AL TURISMO?


«Londra ha molto da perdere proprio perché è una delle principali destinazioni del turismo internazionale. In effetti, creare delle false aspettative sulla quantità di prenotazioni in arrivo può distruggere un intero comparto economico». Così l’executive director della European tour operators association (Etoa), Tom Jenkins, commenta i dati di una recente indagine condotta dalla propria associazione e dedicata agli effetti delle Olimpiadi sull’industria turistica delle località ospitanti. La ricerca è particolarmente interessante perché segnala un trend pericoloso, presumibilmente estendibile anche ad altre importanti manifestazioni a carattere internazionale, la cui organizzazione può generare speranze eccessive negli operatori del settore, causando così distorsioni del mercato dal lato dell’offerta. Il report rivela, infatti, come l’ingente flusso di turisti internazionali previsto in occasione delle precedenti edizioni olimpiche non si sia mai tradotto in numeri reali: Sydney, in particolare, aveva preannunciato l’arrivo, per l’appuntamento del 2000, di 132 mila viaggiatori internazionali, ma in realtà ne giunsero solamente 97 mila. Decisamente più imprecisi sono stati poi gli aruspici greci e cinesi: ad Atene nel 2004 si aspettavano 105 mila presenze straniere al giorno e ne hanno registrate appena 14 mila; a Pechino, quattro anni più tardi, l’asticella è stata posta a una quota complessiva di 400 mila ospiti internazionali, ma il risultato reale si è mantenuto su livelli decisamente più bassi con 235 mila arrivi totali per l’intero mese di agosto. Ora, per Londra 2012, si parla già di 350 mila viaggiatori internazionali in arrivo e gli albergatori stanno limitando le proprie disponibilità e alzando i prezzi per approfittare del presunto boom di turisti. Ma se poi questi non dovessero arrivare nelle quantità sperata.
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