sabato 2 ottobre 2010

EVENTI COME LE OLIMPIADI FANNO VERAMENTE BENE AL TURISMO?


«Londra ha molto da perdere proprio perché è una delle principali destinazioni del turismo internazionale. In effetti, creare delle false aspettative sulla quantità di prenotazioni in arrivo può distruggere un intero comparto economico». Così l’executive director della European tour operators association (Etoa), Tom Jenkins, commenta i dati di una recente indagine condotta dalla propria associazione e dedicata agli effetti delle Olimpiadi sull’industria turistica delle località ospitanti. La ricerca è particolarmente interessante perché segnala un trend pericoloso, presumibilmente estendibile anche ad altre importanti manifestazioni a carattere internazionale, la cui organizzazione può generare speranze eccessive negli operatori del settore, causando così distorsioni del mercato dal lato dell’offerta. Il report rivela, infatti, come l’ingente flusso di turisti internazionali previsto in occasione delle precedenti edizioni olimpiche non si sia mai tradotto in numeri reali: Sydney, in particolare, aveva preannunciato l’arrivo, per l’appuntamento del 2000, di 132 mila viaggiatori internazionali, ma in realtà ne giunsero solamente 97 mila. Decisamente più imprecisi sono stati poi gli aruspici greci e cinesi: ad Atene nel 2004 si aspettavano 105 mila presenze straniere al giorno e ne hanno registrate appena 14 mila; a Pechino, quattro anni più tardi, l’asticella è stata posta a una quota complessiva di 400 mila ospiti internazionali, ma il risultato reale si è mantenuto su livelli decisamente più bassi con 235 mila arrivi totali per l’intero mese di agosto. Ora, per Londra 2012, si parla già di 350 mila viaggiatori internazionali in arrivo e gli albergatori stanno limitando le proprie disponibilità e alzando i prezzi per approfittare del presunto boom di turisti. Ma se poi questi non dovessero arrivare nelle quantità sperata.
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