giovedì 27 maggio 2010

La tassa di soggiorno a Roma come a Parigi e New York

Sarà un contributo per i servizi cittadini, la tassa di soggiorno che sarà pagata dai turisti negli alberghi. Il provvedimento, previsto dalla manovra finanziaria varata dal Governo, rientrerà nell’ambito delle misure necessarie al Comune di Roma per recuperare i 200 milioni necessari a far fronte al piano di rientro dal debito pregresso: 9,6 miliardi di euro da ripianare da qui al 2046. La tassa di soggiorno sarà riscossa direttamente dagli albergatori, sul modello di ciò che già avviene in tante metropoli del mondo, da Parigi a New York. commenta il sindaco Gianni Alemanno – Bisogna fare in modo che tutte le persone che non abitano a Roma, ma che usufruiscono dei servizi della città, debbano, in qualche modo contribuire alla vita stessa della Capitale». La tassa di soggiorno, peraltro, «sarà progressiva, massimo 10 euro per chi ne spende 300 a notte per un albergo extralusso», sostiene il sindaco. Quindi sarà previsto un contributo proporzionalmente più basso, man mano che si scende di categoria. La tassa, spiega Alemanno, «sarà introdotta a partire dal 2011 e verrà poi rivista con l’introduzione del federalismo fiscale».
Fabio Rossi Il Messaggero

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