venerdì 19 dicembre 2008

TAGLIARE L’IVA. È LA PROPOSTA CONFTURISMO PER USCIRE DALLA CRISI

Federalberghi ci riprova. L’attuale non felice congiuntura economica fa tornare, infatti, in auge l’annosa questione dell’omologazione dell’iva italiana sui comparti dell’ospitalità e della ristorazione al livello medio delle accise dei nostri competitor europei. «La grave situazione economica mondiale impone l’assunzione di scelte coraggiose e lungimiranti. La nostra proposta, in particolare, punta a uscire dalla crisi e a mettere in moto il sistema turistico italiano prima di quello di altri paesi». È quanto recentemente affermato dal presidente di Confturismo-Confcommercio, Bernabò Bocca, in occasione della presentazione al governo di una manovra di politica fiscale, il cui progetto è stato realizzato con il contributo tecnico-scientifico del Ciset (Centro internazionale di studi sull’economia turistica), in collaborazione con l’università Cà Fos! cari di Venezia. Il contenuto della richiesta, in sintesi, è quello di ridurre l’iva dall’attuale 10% al 5%. «A conti fatti», ha spiegato ancora Bocca, «con un costo ipotizzabile di quasi 519 milioni di euro da parte dello stato, porteremmo il giro d’affari del settore a quasi sfondare i 100 miliardi di euro annui, rilanceremmo fortemente l’immagine turistica del nostro paese e, soprattutto, avvicineremmo il numero di lavoratori del comparto alla soglia storica dei 3 milioni, che rappresenterebbe un altro primato di questo settore, che continua a essere l’unico a dare lavoro e ricchezza al paese intero».
(Newsletter Job in Tourism‏)

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