venerdì 23 maggio 2008

RIEMPIRE LE CAMERE A TUTTI I COSTI PUÒ ESSERE CONTROPRODUCENTE

Gli alberghi guadagnano di più quando resistono alla tentazione di praticare sconti per riempire le stanze. È questa la tesi contro corrente di uno dei due studi vincitori dell’Industry relevance award 2008 organizzato dal Cornell’s center for hospitality research. L’indagine, significativamente intitolata “Why discounting still doesn’t work: a hotel pricing update” (Perché gli sconti non funzionano ancora: un aggiornamento sulla determinazione dei prezzi), è stata realizzata da due donne: Linda Canina, professore associato di finanza alla Cornell university school of hotel administration, e Cathy Enz, titolare della cattedra di management innovativo nello stesso istituto. La ricerca delle due docenti, in particolare, ha rivelato come, nel campione preso da loro in esame, gli alberghi che hanno mantenuto i pr! ezzi a livello standard, hanno fatto registrare un tasso di occupazione minore, ma ricavi medi per camera disponibile (revpar) maggiori rispetto ai loro concorrenti diretti, indipendentemente dall’ubicazione o dal segmento di mercato di appartenenza. Gli altri vincitori del premio Cornell, Bruce Tracey e Timothy Hinkin, hanno, invece, presentato uno studio inerente al costo del turnover del personale intitolato “The cost of employee turnover: when the devil is in the details” (Il costo del turnover del personale: quando la colpa è dei dettagli).
(Newsletter Job in Tourism)

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