mercoledì 9 gennaio 2013

OSPITALITÀ E RISTORAZIONE I SETTORI PIÙ TARTASSATI DALLE IMPOSTE

Confindustria Alberghi e Federalberghi lanciano proprio in questi giorni l'allarme tasse: il comparto dell'ospitalità, a loro detta, sarebbe oggetto di un vero e proprio accanimento fiscale, dovuto a vecchi e nuovi balzelli, tra cui spiccano, in particolare, le imposte di soggiorno, l'Imu e la Tarsu. Ma quello che, a osservatori esterni al settore, potrebbe apparire il consueto lamentevole rito che ogni associazione di categoria assolve periodicamente pro domo sua, viene questa volta confermato da alcuni recenti dati Infocamere. Secondo quanto estrapolato dai bilanci depositati presso il Registro delle imprese da quasi 260 mila società di capitale italiane, che hanno dichiarato utili tra il 2009 e il 2011, il tax rate, ossia la percentuale di prelievo sui profitti ante imposte, sarebbe infatti salito dal 34,9% del 2010 al 36,3% dell'anno scorso. A causa delle storture di un sistema impositivo che colpisce maggiormente il lavoro rispetto ad altri fattori produttivi, rivela un recente articolo del Sole 24 Ore, a pagare più degli altri sarebbero però proprio le imprese dei servizi, labour intensive, con il settore alberghiero e quello della ristorazione che raggiungerebbero addirittura punte del 45%. E il panorama sarebbe persino più fosco se si considerassero anche le società in perdita o l'ammontare dei contributi, così come ha fatto la Banca mondiale, che ha stimato un'imposizione complessiva, per la media delle imprese italiane, di ben il 68,3%. (Newsletter Job in Tourism‏)

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