domenica 23 ottobre 2011

LA POTENZA DELLE PAROLE NELLA COSTRUZIONE DEL PROPRIO SUCCESSO

«Ma», «vorrei», «dovrei», «spero», «proverò»: cinque piccole e apparentemente innocue parole che possono, in realtà, sabotare il proprio successo personale. Perché il linguaggio determina la nostra esperienza del mondo. A sostenerlo è la publisher del magazine online DiyMarketers, Ivana Taylor, secondo cui non sarebbe tanto la frequenza con cui queste parole vengono pronunciate, quanto il contesto, che le stesse sono in grado di creare, a condizionare talmente il nostro stato mentale da incidere profondamente sulle nostre scelte e sulle azioni che intraprendiamo. Sempre Ivana Taylor, conducendo un esperimento su di sé, ha analizzato alcune delle frasi da lei pronunciate nel corso di una giornata di lavoro: «Mi piacerebbe assumere un writer, ma proprio non posso permettermelo»; «Vorrei aumentare le mie vendite»; «Dovrei chiamare Giovanni oggi»; «Spero proprio che firmeranno il contratto»; «Cercherò di organizzare l'incontro». La conclusione è stata che si tratta tutte di frasi infelici, dichiarazioni autodistruttive, perché proiettano le proprie responsabilità nella stratosfera, in una dimensione, cioè, al di là del proprio controllo. Non solo: tutte queste frasi si riferivano unicamente ad azioni potenziali, che poi non sono state mai effettivamente intraprese e, perciò stesso, non hanno avuto alcun impatto positivo sul business della Taylor. Meglio quindi provare a sostituire le espressioni «Ma», «vorrei», «dovrei», «spero», «proverò», con termini più pro-attivi, come, per esempio, «sto» (facendo qualcosa), «voglio» e «intendo». Soprattutto è sempre molto consigliabile porre grande attenzione a ciò che si dice perché le parole possono cambiare previsioni e prospettive di qualsiasi sfida, questione od opportunità.(Newsletter Job in Tourism‏)

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